giovedì 12 dicembre 2013

le famiglie bloccate in Congo, cercano l'aiuto di papa Francesco...dopo il sollecito della Kyenge non è accaduto nulla

Si sono rivolti al Papa alcuni enti che si occupano di adozioni internazionali, nel caso specifico in Congo, dove 24 famiglie italiane , che si sono recate nel Paese africano per portare a casa i figli adottivi, sono bloccate da due settimane, nonostante abbiano compiuto le regolari procedure di adozione di bambini congolesi.

Si sono rivolti al Papa alcuni enti che si occupano di adozioni internazionali, nel caso specifico in Congo, dove 24 famiglie italiane , che si sono recate nel Paese africano per portare a casa i figli adottivi, sono bloccate da due settimane, nonostante abbiano compiuto le regolari procedure di adozione di bambini congolesi.

Lo scorso settembre le autorità congolesi avevano deciso di sospendere il rilascio del nullaosta all’uscita dei minori adottati; poi il ministro Cecile Kyenge – originaria proprio del Congo – ha effettuato un sollecito,  ricevendo dalle autorità del suo Paese ampie assicurazioni in merito a una conclusione positiva dell’iter adottivo delle coppie italiane.  A oggi, però, sono costrette a rimanere nella capitale, Kinshasa per via di un ulteriore blocco per uscire dal Paese.
Così hanno deciso di rivolgersi al Santo Padre: “Vorremmo che le nostre famiglie possano festeggiare insieme ai loro bambini le imminenti festività natalizie finalmente a casa. La condizione in cui versano le famiglie desta preoccupazione a causa della lunga permanenza in loco che li espone a rischi di malattie, ad esborsi di denaro veramente ingenti, con una incertezza che li sta logorando anche dal punto di vista psichico ed emotivo”.

Fonte: www.ilgiornateditalia.org


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