mercoledì 27 maggio 2015

Vittorino Andreoli, L'Italia è malata di mente

l'ITALIA è malata di mente,masochista, esibizionista, individualista e fatalista, secondo lo psichiatra Vittorino Andreoli.



L'Italia è malata di mente, lo dice su L'Uffington post in questa Intervista con Vittorino Andreoli è aggiunge è un paziente grave,  quando a dirlo è uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea, bisogna anche porsi delle domande e rifletterci sopra.

Vediamo cosa dice nella sua intervista Vittorino Andreoli

Quali sono i sintomi della malattia mentale dell’Italia, professor Andreoli?
“Ne ho individuati quattro. Il primo lo definirei “masochismo nascosto”. Il piacere di trattarsi male e quasi goderne. Però, dietro la maschera dell’esibizionismo”.
Mi faccia capire questa storia della maschera.
“Beh, basta ascoltare gli italiani e i racconti meravigliosi delle loro vacanze, della loro famiglia. Ho fatto questo, ho fatto quello. Sono stato in quel ristorante, il più caro naturalmente. Mio figlio è straordinario, quello piccolo poi…”.
Vittorino Andreoli
Esibizionisti.
“Ma certo, è questa la maschera che nasconde il masochismo. E poi tenga presente che generalmente l’esibizionismo è un disturbo della sessualità. Mostrare il proprio organo, ma non perché sia potente. Per compensare l’impotenza”.
Viene da pensare a certi politici. Anzi, a un politico in particolare.
“Pensi pure quello che vuole. Io faccio lo psichiatra e le parlo di questo sintomo degli italiani, di noi italiani. Del masochismo mascherato dall’esibizionismo. Tipo: non ho una lira ma mostro il portafoglio, anche se dentro non c’è niente. Oppure: sono vecchio, però metto un paio di jeans per sembrare più giovane e una conchiglia nel punto dove lei sa, così sembra che lì ci sia qualcosa e invece non c’è niente”.
Secondo sintomo.
“L’individualismo spietato. E badi che ci tengo a questo aggettivo. Perché un certo individualismo è normale, uno deve avere la sua identità a cui si attacca la stima. Ma quando diventa spietato…”.
Cattivo.
“Sì, ma spietato è ancora di più. Immagini dieci persone su una scialuppa, col mare agitato e il rischio di andare sotto. Ecco, invece di dire “cosa possiamo fare insieme noi dieci per salvarci?”, scatta l’io. Io faccio così, io posso nuotare, io me la cavo in questo modo… individualismo spietato, che al massimo si estende a un piccolissimo clan. Magari alla ragazza che sta insieme a te sulla scialuppa. All’amante più che alla moglie, forse a un amico. Quindi, quando parliamo di gruppo, in realtà parliamo di individualismo allargato”.
Terzo sintomo della malattia mentale degli italiani?
“La recita”.
La recita?
“Aaaahhh, proprio così… noi non esistiamo se non parliamo. Noi esistiamo per quello che diciamo, non per quello che abbiamo fatto. Ecco la patologia della recita: l’italiano indossa la maschera e non sa più qual è il suo volto. Guarda uno spettacolo a teatro o un film, ma non gli basta. No, sta bene solo se recita, se diventa lui l’attore. Guarda il film e parla. Ah, che meraviglia: sto parlando, tutti mi dovete ascoltare. Ma li ha visti gli inglesi?”.
Che fanno gli inglesi?
“Non parlano mai. Invece noi parliamo anche quando ascoltiamo la musica, quando leggiamo il giornale. Mi permetta di ricordare uno che aveva capito benissimo gli italiani, che era Luigi Pirandello. Aveva capito la follia perché aveva una moglie malata di mente. Uno nessuno e centomila è una delle più grandi opere mai scritte ed è perfetta per comprendere la nostra malattia mentale”.
Torniamo ai sintomi, professore.
“No, no. Rimaniamo alla maschera. Pensi a quelli che vanno in vacanza. Dicono che sono stati fuori quindici giorni e invece è una settimana. Oppure raccontano che hanno una terrazza stupenda e invece vivono in un monolocale con un’unica finestra e un vaso di fiori secchi sul davanzale. Non è magnifico? E a forza di raccontarlo, quando vanno a casa si convincono di avere sul serio una terrazza piena di piante. E poi c’è il quarto sintomo, importantissimo. Riguarda la fede…”.
Con la fede non si scherza.
“Mica quella in dio, lasciamo perdere. Io parlo del credere. Pensare che domani, alle otto del mattino ci sarà il miracolo. Poi se li fa dio, San Gennaro o chiunque altro poco importa. Insomma, per capirci, noi viviamo in un disastro, in una cloaca ma crediamo che domattina alle otto ci sarà il miracolo che ci cambia la vita. Aspettiamo Godot, che non c’è. Ma vai a spiegarlo agli italiani. Che cazzo vuoi, ti rispondono. Domattina alle otto arriva Godot. Quindi, non vale la pena di fare niente. E’ una fede incredibile, anche se detta così sembra un paradosso. Chi se ne importa se ci governa uno o l’altro, se viene il padre eterno o Berlusconi, chi se ne importa dei conti e della Corte dei conti, tanto domattina alle otto c’è il miracolo”.
Masochismo nascosto, individualismo spietato, recita, fede nel miracolo. Siamo messi malissimo, professor Andreoli.
“Proprio così. Nessuno psichiatra può salvare questo paziente che è l’Italia. Non posso nemmeno toglierti questi sintomi, perché senza ti sentiresti morto. Se ti togliessi la maschera ti vergogneresti, perché abbiamo perso la faccia dappertutto. Se ti togliessi la fede, ti vedresti meschino. Insomma, se trattassimo questo paziente secondo la ragione, secondo la psichiatria, lo metteremmo in una condizione che lo aggraverebbe. In conclusione, senza questi sintomi il popolo italiano non potrebbe che andare verso un suicidio di massa”.
E allora?
“Allora ci vorrebbe il manicomio. Ma siccome siamo tanti, l’unica considerazione è che il manicomio è l’Italia. E l’unico sano, che potrebbe essere lo psichiatra, visto da tutti questi malati è considerato matto”.
Scherza o dice sul serio?
“Ho cercato di usare un tono realistico facendo dell’ironia, un tono italiano. Però adesso le dico che ogni criterio di buona economia o di buona politica su di noi non funziona, perché in questo momento la nostra malattia è vista come una salvezza. E’ come se dicessi a un credente che dio non esiste e che invece di pregare dovrebbe andare in piazza a fare la rivoluzione. Oppure, da psichiatra, dovrei dire a tutti quelli che stanno facendo le vacanze, ma in realtà non le fanno perché non hanno una lira, tornate a casa e andate in piazza, andate a votare, togliete il potere a quello che dice che bisogna abbattere la magistratura perché non fa quello che vuole lui. Ma non lo farebbero, perché si mettono la maschera e dicono che gli va tutto benissimo”.
Guardi, professore, che non sono tutti malati. Ci sono anche molti sani in circolazione. Secondo lei che fanno?
“Piangono, si lamentano. Ma non sono sani, sono malati anche loro. Sono vicini a una depressione che noi psichiatri chiamiamo anaclitica. Penso agli uomini di cultura, quelli veri. Che ormai leggono solo Ungaretti e magari quel verso stupendo che andrebbe benissimo per il paziente Italia che abbiamo visitato adesso e dice più o meno: l’uomo… attaccato nel vuoto al suo filo di ragno”.
E lei, perché non se ne va?
“Perché faccio lo psichiatra, e vedo persone molto più disperate di me”.
Grazie della seduta, professore.
“Prego”.

mercoledì 20 maggio 2015

Attentato al museo del Bardo, arrestato a Milano un giovane marocchino.

Arrestato a Milano attentatore del museo del Bardo a Tunisi
manifestazione contro il terrorismo in Tunisia


Era ricercato dalla polizia internazionale e dalle autorità di Tunisi,  il  giovane uomo d origine marocchina arrestato a Gaggiano nel Milanese, perchè è stato  ritenuto coinvolto nella strage del Museo del Museo del Bardo a  Tunisi.L'arresto è stato  eseguito  dalla Digos, ne ha dato notizia la polizia di stato.

Il 18 marzo, un gruppo di uomini si è barricato nel Museo del Bardo dopo aver tenuto in ostaggio centinaia di persone, ne uccise  24  ferendone altre  50 .

C'è da chiedersi perchè si nascondeva in Italia e presso chi? E come ci sia arrivato?
L'Italia è considerata una base dal terrorismo islamico?

Ne sapremo di più oggi dopo la conferenza stampa.

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giovedì 14 maggio 2015

Giovanni Minoli al posto di Santoro su La7?

Urbano Cairo incontra Giovanni Minoli: lui al posto di Santoro su La7?

Giovanni Minoli
Giovanni Minoli al posto di Santoro nella prossima stagione su La7 ? Speriamo! Sarebbe una gioia non rivedere più i volti di Santoro, Travaglio e Vauro. Dalle pagine del quotidiano Libero, ho letto che il  patron Urbano Cairo ha rivelato l'intenzione di modificare i palinsesti, il contratto di Michele Santoro scade a giugno e il giornalista non avrebbe più intenzione di riproporsi per un altro e programma.   I dati Auditel di Santoro  non vanno oltre il 4,65% arrivando a conquistare circa 1 milione di ascoltatori, forse a Cairo conviene un cambio di marcia? I dati non eccellenti sono anche un sintomo di  stanchezza del pubblico verso un  giornalismo ideologizzato, fatto di sermoni e lezioni di morale che  martellano sempre e solo in una unica direzione.

Giovanni Minoli è un giornalista serio ed equilibrato,  sarebbe un bel colpo riuscire ad averlo nel panorama di LA7 perchè porterebbe un nuovo pubblico e sopratutto potremmo rivedere un vero e grande professionista all'opera, il quale  non ha bisogno di indossare travestimenti  ideologici .

 Mi auguro che il pranzo fra Urbano Cairo e Giovanni Minoli abbia prodotto un buon accordo.

Non ci resta che aspettare per scoprirlo.

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martedì 12 maggio 2015

Fiorella Mannoia su facebook si schiera contro l'utero in affitto e lo sfruttamento del corpo delle donne

Fiorella Mannoia dalla sua pagina di Facebook  contro l'utero in affitto

post di Fiorella Mannoia su facebook

Sono rimasta piacevolmente colpita da questo  post  di Fiorella Mannoia  nella sua pagina di Facebook,  al suo commento era allegato questo   articolo di Avvenire India, liberata «schiava» dell'utero in affitto .

 " L'utero in affitto è l'ennesimo sfruttamento del corpo delle donne povere del mondo. Come se non bastassero gli altri tipi di sfruttamento che tutti conosciamo, ci mancava pure questo.E' una barbarie di cui nessuno parla. In questo mondo in cui vige la regola "Pago, lo voglio".Non tutto si può avere nella vita,facciamocene una ragione, almeno non a costo di di sfruttare la miseria altrui. Portare in grembo una creatura,sentirla crescere dentro di te per nove mesi,allattarla al tuo seno e consegnarla nelle braccia di altri e non vederla mai più è l'atto di generosità più grande che una donna possa fare, non ce ne sono altri di questa portata.Solo se non c'è il denaro di mezzo posso accettarla. Tutto il resto puzza di sfruttamento e mercimonio.

fiorella Mannoia
PS
Vedere quelle immagini di persone che escono sorridenti con le dita a V di vittoria portate in salvo con i loro bambini dall'inferno del Nepal mi ha profondamente irritato.Lo volevo dire.



Il post ha ricevuto migliaia e migliaia di mi piace e condivisioni, nei  commenti a parte qualcuno che ha cercato ideologicamente di offendere con i soliti slogan scrivendo che la sua era "una deriva clericale qualunquista"  che non hanno smosso la  Mannoia perchè   ha risposto con fermezza e garbo, il resto dei suoi seguaci le  hanno dato ragione.

Una cosa evidente è che Fiorella Mannoia ha avuto un grande coraggio  a schierarsi e a dire la sua.

Ha ragione, la Mannoia quando scrive che  lo sfruttamento del corpo delle donne è una barbarie di cui nessuno ne parla, sarà per questo che il suo post non è stato ripreso dai vari tg e giornali come è successo per la polemica sull'immigrazione di Gianni Morandi,  scalfire l'ideologia del politicamente corretto non è facile, ma son contenta che ci abbia provato e non ci resta che continuare a parlarne.

Per cui,

Grazie Fiorella.

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lunedì 11 maggio 2015

Attenzione alla dipendenza da smartphone, (video) realizzato da studenti cinesi

 Un video sugli effetti della dipendenza da smartphone, realizzato da studenti cinesi



Questo simpatico video satirico realizzato da
studenti cinesi è interessante perchè rispecchia  il rischio dipendenza a cui piccoli e grandi siamo esposti  nell'abuso degli smartphone. Personalmente trovo fastidioso accompagnarmi con  persone che sono perennemente al telefono, ancor di più se li vedo chini a scrivere messaggi o a leggerli. Stiamo subendo una vera separazione fra il luogo dove desideriamo essere  e quello in cui siamo e  cosi non riusciamo  a godere l'attimo che stiamo vivendo  rischiando di essere in uno stato di insoddisfazione perenne.
 A tal proposito, mi è capitato spesso di incontrare persone che attraversano la strada con il capo chino sullo smartphone, mettendo a rischio la propria vita e la sicurezza. A tal proposito in Svizzera è appena stata lanciata una campagna per la sicurezza stradale che potete leggere Svizzera, video shock per la sicurezza stradale: attenzione agli smartphone

Questo strumento che ci da l'illusione di essere sempre liberi e connessi con il mondo intero in realtà ci rende veramente liberi se crea una dipendenza?

Perchè non riusciamo a farne un uso adeguato e abbiamo continuamente bisogno  che ci riempia un vuoto e perchè non siamo più capaci di essere noi stessi di fronte alla realtà?
Abbiamo bisogno dello smartphone per essere  più sicuri?

persone con lo smartphone
I dati parlano chiaro, il 35%  dei possessori di smartphone controlla il proprio apparecchio entro 5 minuti dal risveglio. Gli italiani hanno dichiarato di controllare il proprio apparecchio 50 volte al giorno.La messaggistica istantanea è in crescita dal 2013 del 53%. L'80% della popolazione mondiale possiede uno smartfhone, l'85% ha un account facebook,il 49% è presente su  twitter, l'età media va dai 25 ai 34 anni.

Ci troviamo in un momento storico, dove nella nostra vita sono entrati questi nuovi media che tendono a farci modificare oltre ai rapporti umani, anche il nostro pensiero  politico, sociale e  di consumi e siamo stati convinti  di  aver acquisito una nuova libertà, mentre sappiamo poco come usarli mediaticamente  e come sono in grado di condizionarci.

Un consiglio semplice, cerchiamo di non perdere i contatti con il mondo reale e se facciamo una passeggiata cerchiamo di alzare lo sguardo e ogni tanto spegniamo il cellulare.

Sopratutto, usiamo le cose per quello che sono e non per quello che desideriamo che siano. Le cose son cose, strumenti che possono rendere più comoda e facile la vita e non devono sostituirsi al nostro essere e desiderio di buono e bello.

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martedì 5 maggio 2015

Francia, associazione atea fa rimuovere la statua di San Giovanni Paolo II

Nella Francia di Charlie Hebdo : una  sentenza contro la statua di Wojtyla,  dona  la libertà  solo a chi offende  e non a chi le ama le religioni.

Si fanno chiamare "libero Pensiero" proprio cosi! Ma di libero hanno poco, anzi nulla. Parlo dell'associazione atea-laicista - anticlericale che in Francia ha chiesto la rimozione  della statua di San Giovanni Paolo II.

Statua di san Giovanni Paolo II a Ploermel

Il tribunale amministrativo di Rennes si è pronunciato a favore della richiesta " della federazione del Libero Pensiero morbihanaise" con la motivazione che la Croce che sovrasta la statua non può essere di dominio pubblico perchè non è conforme con la legge del 1905 sulla separazione fra stato e chiesa e ha ordinato di togliere la Croce dalla statua perché " è un evidente simbolo religioso"

Tutto questo accade a Ploermel, paesino della Francia dei diritti e della libertà, nella Francia di  Charlie Hebdo, dove appare evidente che la libertà sia data solo a chi offende le religioni e non a chi le ama. 
Dove un professore è stato sospeso solo per aver criticato le azioni delle vittime della strage in classe.

Il sindaco della cittadina di Ploermel ha detto " Se togliamo la Croce, l'autore può attaccarci"

La scultura dell'artista russo Zurab Tsereli è protetta dalla legge sulla proprietà intellettuale e ha fatto sapere che potrebbe opporsi a qualsiasi modifica dell'opera.

Se la Croce non potrà essere staccata dalla statua, l'intero monumento dovrà lasciare il dominio pubblico, per cui il sindaco attende le motivazioni della sentenza per un eventuale ricorso.

Oppure, dismettere il luogo del sito dal dominio pubblico..insomma, il sindaco ha promesso che userà ogni  mezzo, perchè la statua di San Giovanni Paolo II possa rimanere al suo posto.

Auguro a questo sindaco che riesca a trovare una soluzione per poter proteggere il diritto alla libertà religiosa, perchè non si imponga la dittatura laica dei falsi pensieri liberi, perchè democrazia vuol dire che la tua libertà finisce dove inizia la mia e assicuro che il simbolo della Croce, cioè di amore gratuito non crea nessun danno a chi non crede, per questo non devono averne paura!


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