giovedì 9 ottobre 2014

Alfano e i sindaci disobbedienti alla legge italiana sulla trascrizione delle nozze gay.

Per conto mio, Alfano poteva svegliarsi prima non è da questi giorni che i sindaci trascrivono nei registri i matrimoni gay avvenuti all'estero. Per troppo tempo si è lasciato a questi signori operare contro la legge nel silenzio della politica. Ma come sappiamo bene, in Italia per far avvenire qualcosa serve sempre una opportunità politica e mai la lealtà verso la giustizia e lo stato che si rappresenta.  Si è lasciato a questi amministratori locali, imporre e dettare una legge dentro un vuoto legislativo. La richiesta di Alfano ai sindaci di annullare le trascrizioni dei  matrimoni gay  avvenuti all'estero perchè in Italia non c'è una legge che le normalizzi e di cancellare quelle trascritte, è avvenuta all'indomani delle manifestazioni delle "Sentinelle in Piedi" in migliaia sono scese in piazza a manifestare contro la legge Scalfarotto e i matrimoni gay. Alfano sa che il mondo del centro destra non lo ama, per la sua politica su marenostrum e ha preso la balla al balzo con questa circolare per recuperare consensi in quella parte del centro destra di cui vuol essere riferimento e ormai orfana da Forza Italia, perchè si è schierata palesemente a favore dei matrimoni dei gay. Il fatto grave che i sindaci non son disposti ad obbedire, perchè in Italia  ognuno va per se e in questa anarchia, nasce una sorta di dittatura e imposizione.  Questo  potere che non è stato eletto dalla volontà popolare è stato scalfito,  per cui Alfano si ritrova ad essere ministro, senza avere un consenso adeguato e si ritrova in una coalizione che non lo ha eletto e che  non è disposto a difenderlo, anzi si esprime contro.  Tutto questo ha un peso politico che permette a questi sindaci  di sbeffeggiarlo e di affermare di voler continuare ad  imporre una legge che non esiste. Questa si chiama dittatura...e le dittature hanno bisogno di essere fermate dittatura di pensiero e di scelte politiche. Il senso dello stato, l'obbedienza alle leggi se non parte da chi le rappresenta e le fa, difficilmente potrà poi pretendere  dal popolo obbedienza. Che sia una causa giusta o meno, non importa, se non salviamo quello che ci sta prima, la casa crolla. Lo abbiamo visto anche nell'atteggiamento di De Magistris verso la sua sentenza, questo signore  ha usato il suo potere di magistrato per far cadere governi e infangare persone che poi sono risultate perbene. Per cui cari sindaci, il vostro primo dovere è obbedire alle leggi e di essere leali con lo stato che rappresentate se volete essere credibili.Nulla toglie di  lottare perchè i vuoti legislativi vengano riempiti l'importante che  rappresentano la volontà popolare.Il popolo è sovrano!

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