lunedì 16 giugno 2014

Maria Cristina Omes e i suoi bambini ammazzati dalla ferocia - banalità del male


Ci sono giorni come questi che si rimane senza parole e con la voglia di capire, mentre leggo la notizia di Maria Cristina Omes e dei suoi due bimbi ammazzati dal marito, non riesco a trovare risposte ai miei perchè e sono basita  di fronte a tanta violenza, a tanto orrore  a tanto male. Carlo Lissi, il marito  ha confessato di aver ucciso la moglie e i figli, Giulia di 4 anni e Gabriele di 20 mesi .E dopo la strage,  come se niente fosse accaduto è andato a vedersi la partita di calcio della nazionale con gli amici.  Un uomo che arriva a banalizzare il male in questo modo  è  affetto da narcisismo ed egoismo cronico.

Ha avuto il coraggio di far l'amore con lei prima di ucciderla,  di prenderle le ultime carezze, prima di darle un pugno e le coltellate, poi ha continuato la sua mattanza facendo  fuori anche i suoi figli. La banalizzazione del male è davvero mostruosa è la grande                                                                               malattia di questo  tempo, su cui dovremmo                                                                                                  riflettere.

Ho spulciato nel profilo su fb di Cristina, per conoscerla un po, per capire chi era e cosa desiderava, come viveva, ed ho trovato il ritratto di una donna semplice, che amava la sua famiglia, e viveva per i suoi figli. Era stanca Cristina e per questo, stava cercando di organizzare le sue vacanze, sognava di viaggiare, di essere più libera, faceva progetti, amava cucinare, rendere bella la sua casa, anche se ho letto un po di tristezza in alcuni post e  lo ha fatto con eleganza e discrezione.Il suo ultimo post datato 5 giugno contiene queste parole che riporto : " anche se nella vita tu ci sei per tutti, non è detto che tutti ci siano per te"  a questa domanda di compagnia, non so se ha ricevuto risposta,  lei però ci è stata fino alla fine, regalando l'ultimo sospiro di amore  a quell'uomo a cui  poi sgomenta ha avuto solo il tempo di chiedergli  " perchè mi fai questo ?" Già perchè lo ha fatto? Lo capirà nel tempo? Ma cosa importa a questo punto, Cristina con i suoi bambini sono andati in cielo e lui dovrà solo cercare risposte per la sua coscienza, semmai riuscirà a ritrovarla. Quanta fragilità c'è in queste famiglie, quanto egoismo,quanta solitudine! Forse dovremmo preoccuparci di più di come aiutare questi giovani a sostenersi, di cosa vuol dire amare l'altro, non è possibile continuare ad assistere a queste stragi e attendere che ne accada un'altra, come se tutto è normale!

Pubblicato da libera, diritti riservati.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...