Il principe ha aggiunto che da tempo è profondamente turbato dalle crescenti difficoltà che incontrano le comunità cristiane nelle varie parti del Medio Oriente e che non si può ignorare che i cristiani sono presi di mira dal fondamentalismo islamico. Il cristianesimo è nato in Medio Oriente e non dobbiamo dimenticare i nostri fratelli e sorelle del Medio Oriente in Cristo.
Il principe ha detto che per 20 anni ha lavorato per costruire dei ponti tra l'islam e il cristianesimo per dissipare l'ignoranza e l'incomprensione, ma ora siamo in un momento di crisi e i ponti si stanno rapidamente distruggendosi.
E che i cristiani sono solo il 4% della popolazione del Medio Oriente e la loro perdita sarebbe insostituibile e un duro colpo per la riconciliazione del mondo.
Purtroppo questo appello del principe Carlo (che da noi fa notizia solo per i suoi gossip )e non per il lavoro che svolge non ha avuto un eco sulla stampa. Il silenzio assordante su questo dramma mi fa pensare che sia voluto e il silenzio è sempre segno di assenso...
Come si augura il principe Carlo, lo spero anche io, che il Natale diventi occasione di riflessione sulla pace nel mondo , sopratutto per chi ha la responsabilità di non far crollare quei ponti.
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