La Parker spiega la paura dei liberali è che questo papa sia un crociato della giustizia sociale, riguardo alle sue parole sulla disuguaglianza sociale.Mentre i conservatori temono che sia troppo comunista.
Perchè dopo aver letto le parole del papa circa l'avidità e la disuguaglianza, Rush Limbaugh, etichettò il papa di "marxismo puro".
E' vero che sia Marx che papa Francesco hanno criticato l'idolatria del denaro e la disuguaglianza,Ma Francesco nella sua Evangelii Gaudium http://www.vatican.va/holy_father/francesco/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium_it.html ( la gioia del vangelo), dice che il cristianesimo si fonda su Cristo, mentre Marx ha fatto solo un rendiconto economico e poi ha sostenuto l'abolizione della religione e l'accettazione dell'ateismo. Per il cristianesimo la carità è una virtù attraverso la quale si riceve la grazia di Dio, mentre il marxismo l'abiura.
Il papa non cita o condanna la ridistribuzione, egli contesta l'idolatria del denaro e l'ossessione per le cose perchè questo ci distrae da chi ha bisogno e giustamente a questo punto la Parker si chiede: cosa dovrebbe fare il successore di Pietro quando vede tanta sofferenza nella società del libero mercato?
Mi rendo conto che questo papa è entrato con una spada dentro il mondo capitalizzato basato sull'economia, il denaro rimettendo al centro " Cristo", quel Cristo che per decenni il mondo ha cercato di far fuori, perché troppo scomodo a chi ha creato il mercato dei falsi bisogni legati al consumismo. Ricordo che fu proprio il presidente Kennedy che divise la religione dallo stato, parlando di laicità dello stato, senza poi dire in realtà cosa avrebbe significato e su cosa si sarebbe fondato. Forse, è stato un modo per creare spazio al vitello d'oro e a falsi bisogni? Dopo 50 anni dovremmo chiederci se questo è stato " veramente" un bene ? Se non ci ha resi più egoisti e più poveri come persone? Quanto si occupa l'America dei suoi poveri? Iniziando dalla sanità?
In conclusione,
penso che,
Ingabbiare Francesco
in una etichetta, ridurlo ad uno schema, non sia possibile, perché Francesco è di Cristo, quel Cristo che torna sempre vincitore e che ci ricorda che la nostra responsabilità è uno all'altro e il vitello d'oro è un falso idolo.
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