domenica 26 aprile 2015

Sisma Nepal, l'aiuto può arrivare solo dal cielo.

Nepal è difficile portare soccorsi.


" Non avremmo mai immaginato che avremmo dovuto affrontare una tale devastazione"
Queste sono le parole che il ministro dell'informazione del Nepal, Minendra Rjijal  ha pronunciato nella conferenza stampa, dopo il terribile terremoto che ha colpito il suo paese 24 ore fa,  si contano fino adesso 2263 morti e quasi 6000 feriti, ma il numero è destinato a crescere.
Terremoto in Nepal

Le strade sono distrutte per cui è difficile arrivare nelle zone rurali,oltre al fatto che  il governo ha proibito  viaggiare.Fa freddo e  sono in arrivo temporali negli  accampamenti non c'è spazio per tutti.

Tony Castelman, capo di Catholic Relief Service a Nuova Delhi, ha detto che la situazione è molto brutta e il freddo non aiuta ed è molto difficile dormire all'aperto.

Per cui il problema serio oltre ai danni del terremoto è quello di poter far giungere aiuti a questa povera gente che si trova distaccata in una aerea enorme, l'aiuto può arrivare solo con mezzi aerei.

In Nepal, mancano cibo, acqua e elettricità, non ci sono ne Tv o radio per poter comunicare o aggiornare i cittadini sugli avvenimenti. La gente è spaventata e non vuol tornare nelle proprie case, l'esercito cerca di salvare le persone ,ma il governo è impotente
perchè non è in grado di affrontare una tale emergenza,  non ha mezzi e nemmeno esperienza per gestire la situazione.
Grazie a Dio, il popolo nepalese è solidale e sta cercando di aiutarsi per quello che può e come può, condividendo quello che ha, mi auguro   che le organizzazioni internazionali riescano a portare tutti gli aiuti necessari, intanto uniamoci alla preghiera di papa Francesco che ha recitato stamani dalla piazza di San Pietro.
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venerdì 24 aprile 2015

Selvaggia Lucarelli pubblica la foto di una bimba morta in mare per attaccare politicamente.


Selvaggia Lucarelli con grande cinismo pubblica la foto di  una bimba morta in mare per attaccare politicamente


Lo voglio dire con lo stesso linguaggio di Selvaggia Lucarelli e  lascio a voi decidere se siamo arrivati ad un cinismo e a una anoressia mentale e morale cosi bassa, che fa  usare ad una giornalista e  madre la  foto di un minore naufragato e  morto in mare per fare propaganda politica ? Se ci fosse stato suo figlio al posto di questa povera bimba, ne sarebbe stata felice?
E' giusto usare la foto di un minore morto in mare per attaccare politicamente come ha fatto Selvaggia Lucarelli ?
Mi ha  ricordato alcuni cinici fotografi in Somalia durante la guerra, che spostavano i corpi dei morti per fotografarli al fine di  ottenere delle foto ad effetto e vendere di più.
Preciso, che non ho mai votato lega o Salvini, non voglio finire   nel lager  mentale del pregiudizio buonista, desidero difendere il diritto umano al rispetto delle persone che stiamo perdendo sia a destra che a sinistra.
Avrei preferito accanto a questa foto, un pensiero e un sentimento che una donna e sopratutto un madre dovrebbe saper scrivere. Restiamo umani!




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Il mio 25 Aprile lo dedico ai 130 preti massacrati dai partigiani comunisti ecco i nomi.

I nomi dei 130 preti massacrati e  dimenticati

  dai partigiani comunisti


Esiste e non se ne parla ed è la storia di un massacro dimenticato, il giornalista Roberto Beretta con grande coraggio ha pubblicato un libro per ricordarci che sono stati 130 i sacerdoti assassinati dai partigiani comunisti in Italia tra il 1944 e il 1951. Molti di loro sono rimasti insepolti, non si sono meritati nemmeno di essere seppelliti,  la loro unica colpa era di essere  dei preti.

Il libro di Roberto Beretta si intitola :" Storia dei preti uccisi dai partigiani" Edizione Piemme.

E' esistita una volontà che dopo la guerra dei  comunisti di giungere al potere per mezzo delle armi? Molti storici  dicono di si, anche perchè sono stati gli unici che hanno continuato a sparare e uccidere fino nel 1951, come riporta il diario di don Mino Martinelli.
 Ma come li uccidevano? Massacrati, evirati,denudati, violentati, stuprati, tagliati a pezzi e chi si rifiutava di bestemmiare Dio prima di morire gli infilavano del vetro in bocca.
Una barbarie che ci riporta ad una esperienza odierna  a cui stiamo assistendo, il male ha sempre lo stesso origine e la stessa violenza.
Questi uomini hanno il diritto di essere ricordati, hanno il diritto di riposare in pace, hanno il diritto che la storia faccia giustizia e che si faccia luce su questi fatti. Per non dimenticare,
domani il mio  25 Aprile  lo dedico a loro.
Ecco i nomi :

Val d’Aosta 
Padre Fernando Ferrarotti – Champorcher giugno 1944, Don Luigi Border – Hòne 5 marzo 1946 

Piemonte 
TORINO
Don Edmondo De Amicis – Torino 27 aprile 1945
Padre Angelico (Cesare) Romiti – Boschetto Montanaro 7 maggio 1945
Padre Eugenio Squizzato – Corio Canadese 15-16 aprile 1944
Don Giuseppe Amatesi – Coassolo Torinese 16 marzo 1944 
ALESSANDRIA
Don Virginio Icardi – Squaneto 4 dicembre 1944
Don Francesco Pellizzari – Tagliolo Monferrato 10 maggio 1945
Don Enrico Percivalle – Variana 13 (15) marzo 1944 
ASTI
Don Sebastiano Caviglia – Asti 27 aprile 1945
Don Luigi Solaro – Bottigliera d’Asti 3 aprile 1945 
CUNEO
Don Antonio Francesco Zali – Morra San Costanzo 8 giugno 1944 
BIELLA
Don Leandro Sangiorgio – Sordevolo 30 aprile 1945 


Liguria 
GENOVA
Don Attilio Pavese – Alpe Gorreto 6 dicembre 1944
Don Colombo Fasce – Cesino 19 maggio 1945 
SAVONA
Don Guido salvi – Castelvecchio di Rocca Barbena marzo 1945 
IMPERIA 
Don Antonio Padoan – Castelvittorio 8 maggio 1944
Don Andrea Testa – Diano Borello 16 luglio 1944 

Lombardia 
Don Tullio Calcagno – Milano 29 aprile 1945
Don Pietro Treccani – Provaglio d’Iseo (BS) 5 dicembre 1944
Serafino Lavezzari – San Pietro Casas co (PV) 26 febbraio 1945 

Veneto 
Don Luigi Bovo – Bertipaglia di Maserà (PD) 25 dicembre 1944
Don Vittorio Barel – Vittorio Veneto (TV) 26 ottobre 1944
Fratel Josef Dorfmann – Posina (VI) 27 aprile 1945 

Friuli Venezia Giulia, Istria e Dalmazia 
Don Giuseppe gabbana – Trieste 3 marzo 1944
Don Francesco Bonifacio – Villa Gardossi (TS) 11 settembre 1946
Don Angelo Tarticchio – Villa di Rovigno (Istria) 19 settembre 1943
Don Miroslav Bulesic – Mompaderno (Istria) 24 agosto 1947
Don Filip Tercelj – Sturie delle Fusine (Go) 7 gennaio 1946
Don Ludvik Sluga – Circhina (Go) 3 febbraio 1944
Don Lado Piscanc – Circhina (Go) 3 febbraio 1944
Fra Alessandro Sanguanini – Ranziano (Go) 12 ottobre 1944
Don Izidor Zavadlav – Goregna di Salona d’Isonzo (Go) 15 settembre 1946
Don Placido Sancin – San Dorligo della Valle (Ts) 14 settembre 1943
Don Antonio Satej – San Daniele del Carso (Go) 26 settembre 1943
Don Luigi Obit – Poggio San Valentino (Go) 5 gennaio 1944
Don Anton Pisk – Canale d’Isonzo (Go) 28 ottobre 1944
Don Viktor Perkan – Elsane (Istria) 9 maggio 1945
Don Ernest Bandelj – Bria di Gorizia 30 aprile 1945
Don Valentin Pirec – Idria della Baccia (Go) 23 dicembre 1946
Padre Ivan Tul – Corte d’Isola (Istria) giugno 1945
Padre Joze Bric – Montespino (Go) 21 novembre 1945
Don Alojzij Kristan – Mune (Istria) 14 agosto 1947
Don Giovanni Dorbolò – Sgonico (Ts) 1° maggio 1945
Don Giovanni Tul – Trieste 1945
Fratel Pietro Bonsembiante – Trieste 1° maggio 1945
Don Nicola Fantela – Ragusa 25 ottobre 1944
Don Rocco Rogosic – Bencovaz (Dalmazia) 17 maggio 1942
Don Giovanni Manzoni – Rava (Dalmazia) 18 ottobre 1944
Don Antonio Greskovic (Grskovic) – Lussino 3 maggio 1945
Don Casimiro Paich – S.Giovanni di Sterna d’Istria (Go) 29 aprile 1945
Don Domenico Benussi – Albona di Pola 4 maggio 1945
Fra Mariano Blazic – Ragusa 25 ottobre 1944
Padre Pietro Perich – Ragusa 25 ottobre 1944
Don Francesco Grabegna – Losizze (Go) 26 settembre 1943
Rodolfo Trcek – Montenero d’Idria (Go) 1° settembre 1944
Erminio Pavinci – Chersano (Fianona) gennaio 1945
Vladimir Vivoda – Pinguente (Istria) settembre 1944
Bruno Fiotto – Cuscevie maggio 1945
Alojzij Kete – Planina di Aidussina (Go) 19 febbraio 1944
Emil Kete – Sambasso (Go) 12-13 novembre 1944
Gino Vosilla – Fiume 1945
Giovanni Massalin – Fiume 1945
Don Raffaele Busi Dogali – Briboj (Croazia) 15 giugno 1942
Don Giovanni Pettenghi – Gerovo (Croazia) 2 agosto 1942
Padre Agostino Curcio – Dugaresa 7 agosto 1941
Don Aurelio Diaz – Belgrado gennaio 1945
Don Giacomo Lora – 8 settembre 1943
Padre Simone Nardin – Abbazia di Fiume (Istria) aprile 1945
Don Giacomo (Guido) Minghetti – Borovnica giugno 1947
Don Hubert Leiler – Golnik 21 marzo 1942
Don Lambert Ehrlich – Lubiana 26 maggio 1942
Don Franc Kanduc – Logatec (Slovenia) 26 dicembre 1942
Don Ludvik Novak – Cave Auremiane (Ts) 17 novembre 1943 


Emilia Romagna
BOLOGNA
Don Domenico Gianni – San Vitale di Reno 24 aprile 1945
Don Achille Filippi – Maiola 25 luglio 1945
Don Alfonso Reggiani – Amola di Piano 5 dicembre 1945
Don Giuseppe Rasori – San Martino in Casola 2 luglio 1946
Don Teobaldo Daporto – Casalfiumanese 10 settembre 1945
Don Giuseppe Galassi – S.Lorenzo in Selva 31 maggio 1945
Don Tiso Galletti – Spazzate Passatelli 9 maggio 1945
Don Corrado Bortolini – Lorenzatico 13 maggio 1945 
FERRARA
Don Raffaele Bortolini – Dosso 20 giugno 1945 
MODENA
Don Ernesto Talè – Castelluccio di Guiglia 11 dicembre 1944
Don Giuseppe Preci – Montalto di Contese 24 maggio 1945
Don Giovanni Guicciardi – Lama Mocogno 10 giugno 1945
Don Giuseppe Lendini – Crocette di Pavullo 21 luglio 1945
Don Francesco Venturelli – Fossoli 15 gennaio 1946
Don Giuseppe Tarozzi – Riolo di Castelfranco 26 maggio 1945 
PARMA
Don Giuseppe Violi – S.Lucia di Medesano 31 marzo 1945 
RAVENNA
Don Giovanni Ferruzzi – S.Maria in Fabriago 3 aprile 1945 
REGGIO EMILIA
Don Carlo Terenziani – Ventoso di Scandiano 29 aprile 1945
Don Luigi Manfredi – Budrio di Correggio 14 dicembre 1944
Don Aldemiro Corsi – Grassano 21-22 settembre 1944
Don Luigi Ilariucci – Garfagnolo 19 agosto 1944
Don Giuseppe Jemmi – Felina 19 aprile 1945
Don Dante Mattioli – Cogruzzo 11 aprile 1945
Rolando Rivi – Castellarano 13 aprile 1945
Don Umberto Pessina – Correggio 18 giugno 1946
Don Sperindio Bolognesi – Nismozza 25 ottobre 1944 
RIMINI
Don Federico Semprini – Rimini 27 dicembre 1943 

Toscana 
FIRENZE
Don Adolfo Nannini – Sant’Andrea a Cercìna 30 maggio 1944 
AREZZO
Don Emidio Spinelli – Campogialli 6 maggio 1944
Don Giuseppe Rocco – S.Sofia in Parecchia 4 maggio 1944 
LUCCA
Giuseppe Pierami – Piazza al Serchio 2 novembre 1944 
MASSA CARRARA
Don Giuseppe Lorenzelli – Corvarola di Bagnone 27 febbraio 1945
Don Sante Fontana – Comano 16 gennaio 1945
Don Luigi Grandetti – Pieve di Offiano 31 gennaio 1947
Don Pietro Maraglia – Cerignano 26 febbraio 1948
Don Carlo Beghè – Novegigola 2 marzo 1945 
PISA
Don Dolfo Dolfi – Volterra 8 settembre 1945
Don Aladino Petri – Caprona 27 giugno 1944
Don Ugo Bardotti – Cevoli 4 febbraio 1951 
SIENA
Padre Crisostomo Ceraioli – Montefollonico 19 maggio 1944
Don Duilio Bastreghi – Celiano e Capannone 3 luglio 1944 

Umbria 
Don Ferdinando Merli – Foligno (PG) 21 febbraio 1944
Don Angelo Merlini – Fiamenga (PG) 21 febbraio 1944 

Marche 
ANCONA
Don Gildo Vian – Bastia di Fabriano 16 luglio 1944
Don Nazzareno Pettinelli – Santa Lucia a Ostra 11 luglio 1944 
MACERATA
Padre Sigismondo Damiani – San Liberato 9 maggio 1944
Don Nicola Polidori – Sefro 9 giugno 1944 
PESARO
Don Augusto Galli – Pereto 31 maggio 1946 

Abruzzo 
Don Vincenzo d’Ovidio – Poggio Umbricchio (TE) 19 maggio 1944
Don Gregorio Ferretti – Collevecchio (TE) 24 maggio 1944

Lazio 
Padre Armando Messuri – Marino (Rm) 8 giugno 1944 

Calabria 
Don Gennaro Amato – Paulonia (RC) 8 marzo 1945


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mercoledì 22 aprile 2015

Il buonismo e la tolleranza provocano il disagio dei deboli

Emigrazione, il popolo italiano è stanco!

Come ha scritto Francesco  Alberoni l'eccessiva tolleranza provoca disagio ai vecchi, ai malati, a tutti i deboli che rispettano la legge. Il buonismo favorisce i prepotenti, i mentitori i gruppi organizzati pronti a strillare al sopruso, mentre invece coloro che hanno realmente bisogno non riescono a farsi sentire e vengono calpestati.
 il buonismo fa più male ai deboli

Arturo Martini-Tobiolo
In questi giorni dopo il naufragio degli emigranti i media si sono fiondati a intervistare personaggi della politica, cultura ecc..  su possibili soluzioni contro la tratta degli esseri umani . Il naufragio è stato un ennesimo choc per il nostro paese, che nonostante gli sforzi immensi che ha fatto per salvare vite umane lo  ha portato a capire che quella strada ha dentro delle falle. Oppure,   la politica si sta rendendo conto che il nostro piccolo e povero paese non è in grado di rispondere ad un problema cosi grande da solo?

 Il popolo italiano è stanco, basta leggere i commenti nei social sul web, si  trova stretto da una parte dalla crisi economica che costringe i  propri figli  ad emigrare,dall'altra burocrazie e  tasse in aumento, imposte da una   politica piena di privilegi a cui non vuole rinunciare, fra cui anche il problema  di una   corruzione dilagante. E  cosi questa classe politica   senza  scrupolo  ha  posto sul  paese  un fardello troppo pesante come quello  dell'immigrazione e  per farlo ha  usato un  ricatto morale il buonismo,spogliando e togliendo ogni  responsabilità politica e morale dei  governi di provenienza di questa povera gente che non si degnano nemmeno  di chiedere aiuto.

Mi chiedo se,

tocca al popolo italiano salvare il mondo ? Tocca al popolo italiano rinunciare al poco che ha per soccorrere altri? Chi lo ha stabilito e perchè? Tocca ad un governo non eletto dal popolo questa scelta e imposizione?

Credo che  possiamo soltanto  dare una mano,liberi da   ricatti morali  di politici e associazioni senza scrupoli che hanno convenienze economiche e politiche.

 Dobbiamo essere realisti  e tenere conto della realtà complessivamente e di non dimenticare che fra noi ci sono dei deboli che non riescono  a far sentire la loro voce.

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venerdì 17 aprile 2015

Il vescovo Hinder, in Yemen i cristiani per pregare sono costretti a nascondersi in un sotterraneo

"Non siete soli" l'incoraggiamento del Vescovo Hinder ai cristiani dello Yemen



cristiani in oriente ( fonte web)
Siamo nel 2015 e mi sembra di essere tornati ai tempi dei primi cristiani  quando  erano costretti a nascondersi perchè venivano perseguitati e uccisi. Oggi  la stessa cosa  accade in Yemen e non solo, cioè in tutta l'area in guerra in Medio Oriente, paesi dilaniati e terrorizzati . In Yemen i cristiani si riuniscono per le loro liturgie e preghiere nel seminterrato di una villa nella città di Sannaa per rimanere "invisibili" e per stare al sicuro. Lo ha comunicato il vescovo Paul Hinder a Radio Vaticana. Il vescovo ha lanciato un appello di incoraggiamento ai cristiani dello Yemen dicendo :" c'è qualcuno più forte di ogni potere politico che è la forza del Signore risorto e posso solo dire che non siete soli, ci sono molti, molti in tutto il mondo che sono la cura per voi, ma naturalmente i nostri mezzi sono limitati, ad eccezione della preghiera e della solidarietà della nostra fede.

I cattolici che si trovano in questo momento nello Yemen sono stranieri che provengono dall'India.

A proposito c'è stata una  richiesta di tregua delle  Nazioni Unite  per permettere  agli stranieri di lasciare il paese senza correre rischi, ma il vescovo ha detto che non crede che le parti contendenti siano d'accordo.


Come ha ricordato il papa:" anche oggi stiamo vivendo una sorta di genocidio, causato dall'indifferenza generale e collettiva, del silenzio complice di Caino"


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lunedì 13 aprile 2015

Akcam spiega i 4 motivi per cui la Turchia non può riconoscere il genocidio degli armeni.

Il coraggio di papa Francesco sul genocidio degli armeni nelle parole dello studioso turco Akcam


L'immagine del massacro di  donne -cristiane armene nel deserto è conservata negli archivi del Vaticano ed è stata scattata da un fotografo tedesco.

Altug Taner Akcam sociologo e studioso turco è uno dei primi che ha parlato di genocidio degli armeni e ha spiegato che ci sono 4 ragioni per cui la Turchia non può riconoscere il genocidio, l'articolo originale lo  trovate  qui

Il primo motivo: è che ammettere il genocidio scatenerebbe un diluvio di richieste di risarcimento contro il governo turco. La Turchia ha beneficiato della ricchezza degli armeni per un secolo e ha ristabilito la sua repubblica sulla ricchezza di due milioni di armeni.


Secondo motivo: l'identità nazionale del popolo turco: " perchè chiamare i padri fondatori assassini o ladri è troppo difficile. E' come chiedere agli americani di riconoscere gli orrori e l'abuso sui nativi americani.

Terzo motivo: è la paura di un eterno dibattito interno, perchè se si inizia con gli armeni non si sa dove si va a finire?  Citando le atrocità contro greci, assiri, ebrei e alawiti.


Quarto motivo : l'effetto Pinocchio,non è facile svegliarsi una mattina e dire "Oh, abbiamo mentito, ci siamo sbagliati!

Infine Akcam si congratula con il coraggio del  papa e spera che sarà un passo avanti augurandosi che Obama si renderà conto che la scelta tra morale e politica internazionale è falsa. Per decenni l'America ha pensato che era meglio  non avere una Turchia arrabbiata, ma è stata miope e stupida.

 Penso che ,
Il mondo occidentale si sorregga su diplomatiche - menzogne e   pare ovvio che nessun paese si possa dire senza macchia o peccato,  genocidi e massacri fanno parte della storia dei popoli, oggi siamo ad un punto che non si può più negare  che la pace, quella vera deve ed essere fondata su verità e giustizia e papa Francesco sta cercando con il suo coraggio di indicare questa strada, non lasciamolo solo.

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martedì 7 aprile 2015

Il silenzio cinico della sinistra sui cristiani uccisi e l'ossessione atea per la religione cattolica.

L'OSSESSIONE ATEA PER LA RELIGIONE CATTOLICA e il cinico silenzio sui cristiani uccisi dal fondamentalismo islamico

 Si dicono atei razionalisti, qualcuno non osa cosi tanto e si definisce agnostico, cambia poco perchè la pensano allo stesso modo, nel web scrivono le stesse cose, sono perfettamente omologati al pensiero dominante e hanno come ossessione i soldi della chiesa cattolica. Anzi, vorrebbero in regalo i suoi beni immobili. Insomma mamma chiesa, quella che non seguono, oltre a pensare a risolvere il 90% della solidarietà di questo paese,che vale come pil il 4%, la vorrebbero  spogliare delle bellissime chiese e monumenti che ha regalato a questo paese. Parlano del Vaticano come se fosse cosa loro e non nominano mai le ricchezze che ci sono nelle banche di San Marino per esempio e non si pongono mai il problema di andare in qualche mensa dei poveri a dare una mano. Questo accade anche di fronte a fatti terribili  come è accaduto ai  ragazzi cristiani trucidati dal fondamentalismo islamico in Kenya, invece di mostrare un minimo di sentimento o di compassione, si mettono a disquisire sui soldi della chiesa,  e sotto, sotto, mi fanno pensare che infondo se la sono meritata, basta leggere i commenti all'articolo di Lucia Annunziata la solitudine di Francesco, il silenzio della sinistra sui cristiani Se potessero  venderebbero il Duomo di Milano  o la Basilica di San Marco a qualche ricco cinese per far cassa, Oppure il cenacolo di Leonardo, per citarne solo alcuni. Se  questa gente  fosse al potere  son certa che lo farebbe, son cosi cinici, che han messo in relazione i giovani cristiani assassinati in Kenia con i soldi della chiesa! Decenni di cultura ideologica  laicista, ha fatto nascere questo disumano silenzio cinico prodotto dagli atei ossessionati dalla religione,  che non riescono a  staccare la spina dalla chiesa  sviluppando al posto del bene, un odio alla religione, dopo aver sostituito  la madre positiva interiore che insegna ad amare ( la chiesa,) in una madre cattiva  e vendicativa, assorbita  da cattivi maestri.
Quando li leggo, mi sovviene una profonda pietas!  Con questa gente l'Isis avrà la strada spianata, forse gli conviene imparare in fretta qualche passo del Corano, perchè quando li avranno di fronte, non saranno buoni come madre Chiesa se non vogliono rischiare  di finire nel gruppo dei cristiani, quelli a cui taglieranno la gola, come è accaduto ai giovani cristiani in Kenya.

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